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Filippine 2009-03-24
 

DIARIO DI VIAGGIO: Filippine

20 marzo - 4 aprile 2009

Sabang - El Nido

Abbiamo deciso di partire per raggiungere El Nido il più presto possibile. Alle 6.30 siamo già in strada. Sosta con colazione a Roxas. La strada che percorriamo attraversa un’area tipicamente tropicale dove la natura domina su tutto. Alle 13.30 siamo a El Nido, un paesino che vive principalmente di turismo, circondato da alte formazioni rocciose dove vengono raccolti i nidi di rondine che vengono esportati principalmente in Giappone. Lungo tutta la piccola spiaggia è un susseguirsi di cottages ed alberghi per turisti di passaggio. In breve tempo mi accorgo che è difficoltoso trovare da pernottare per tutti nello stesso hotel. Ci sistemiamo in tre differenti strutture a pochi metri una dall’altra. Mentre aspettiamo l’ora della cena vado all’Art Cafè a prenotare la prima delle tre escursioni che abbiamo nel programma dei prossimi giorni nell’Arcipelago di Bacuit. Cena al Lally and Abet Resort

Dovremmo partire alle sei di mattina. E quindi sveglia alle cinque, circa. Peccato che a quell'ora è ancora buio, e la corrente non c'è, per via del generatore spento. Quindi non ci si vede niente. Morale, partiamo più tardi, non appena ci si vede abbastanza per fare le valigie. E senza fare colazione.

La strada è sempre più sterrata, spesso anche poco battuta, polvere a non finire. E viaggiamo pure con i finestrini aperti... Il panorama della parte interna di Palawan è spettacolare. Facciamo una pausa colazione di un'oretta, per poi riprendere il percorso sullo sterrato. Mangiamo nuvole di polvere...

 

Finalmente arriviamo a destinazione, stanchi, impolverati e con il fondoschiena un po' rotto. Gli autisti cercano di convincerci a prendere in affitto delle stanze che stanno su in collina. Bah? Secondo noi erano di qualche loro parente. Ma noi non cediamo, e dopo una rapida ricerca e qualche ispezione, troviamo consono alloggiamento sulla strada principale del Nido. Vabbè, detta così sembra chissà cosa. In realtà è una stradina pure poco illuminata. Ma comunque sia, la nostra sistemazione non è niente male. Prendiamo possesso delle stanze e via in spiaggia. Ci spostiamo un po', perché dove siamo il bagno è quasi impossibile. Ma anche dopo è un casino, in realtà: dopo aver camminato non so quando con l'acqua al polpaccio, rinunciamo e ci accontentiamo di una specie di bidet... Segue dormita collettiva fino al tramonto. La stanchezza vince.

Rientriamo, e facciamo un po' di bucato. Facciamo anche la conoscenza con quello che verrà battezzato da Claudio il "Batrace di Palawan", strana forma di ranocchio (che poi si rivelerà una specie di geco) che emette uno strano e potente verso. Noi ne avevamo uno praticamente in camera, da quanto lo sentivamo forte. Ma quanto a vederlo, niente!

Ceniamo nel ristorante del posto in cui dormiamo, e poi prendiamo contatto con le strade del posto, anche se di notte e per buona parte del giorno, la corrente elettrica non c'è.

 

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