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India 2010-02-16
 

DIARIO DI VIAGGIO: India (Keràla) e Laccadive

12 febbraio - 9 marzo 2010

Martedì 16 febbraio 2010: Sultanbatheri - Cochin

Sveglia presto ma non troppo: oggi giornata di trasferimento. Ci attendono un po’ di ore di viaggio, ed all’arrivo dovremo anche trovarci la sistemazione. L’autista sistema le valigie sul tetto e partiamo, ma qualcosa non deve essere andato per il verso giusto, perché dopo qualche ora di viaggio ne perdiamo una. Per fortuna ce ne accorgiamo subito e la recuperiamo. Valigia andata, ma almeno non si è aperta. Andrea dovrà recuperarne un’altra. Risistemate le valigie sul tetto, e dopo una piccola pausa dedicata a comprare un po' di acqua e frutta, ed aver chiacchierato con i locali, ripartiamo. Fa caldo, ed i finestrini aperti non aiutano più di tanto. Cochin è una città decisamente grande, e la più turistica (si fa per dire, ovviamente: nulla a confronto di quello a cui siamo abituati noi) di quelle viste fino ad ora. Dopo qualche giro a vuoto finalmente troviamo l’albergo che cercavamo nel quartiere Fort, il quale però ha solo due camere “buone” (nel senso con l’aria condizionata) e tre modello “base”. Le prendiamo e facciamo l’estrazione a sorte: le cinque chiavi mischiate dal capo e pescate da ognuno.
Ci sistemiamo nelle camere e poi un rapido giretto per le strade prima di cena. Qui purtroppo hanno preso l’usanza dei “buttadentro”, e quindi ad ogni passo ci ritroviamo a dovercela vedere con gli indiani che ci chiamano da tutte le parti.
Dopo cena facciamo un giro sul lungomare, che altro non è che un risicato marciapiede rialzato, dove ci sono le bancarelle dei pescivendoli che, manco a dirlo, provano a venderci la loro merce. L’ultimo ci accalappia anche per tirare le reti cinesi, salvo poi chiederci qualche rupia. Pure! Stavolta facciamo noi gli “indiani”, e ce la filiamo con indifferenza.
Facciamo due chiacchiere con l’ennesimo buttadentro (o, in alternativa, buddhadentro :P) vicino all’albergo, e scopriamo uno dei pochi posti dove vendono alcolici, che qui sono una rarità. Addirittura l’albergo non ha voluto metterci in fresco una bottiglia di birra che avevamo da ieri. Quindi birrettina finale e poi a nanna, che domani la giornata è lunga. Incontriamo un altro gruppo di avventure nel mondo.

 

 

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