
Oggi sarà una giornata
"pesante": ci attendono nove ora di viaggio su strade di montagna. Ma questo lo
sapevamo già. Quello che non sapevamo è che avremmo ricevuto una visita
quantomeno inattesa: Montezuma. Matteo tutto sommato se la cava con un po' di
scombussolamento ed un paio di dissenten al posto della colazione. Io spero di
cavarmela altrettanto bene, ma é una pia illusione che dura poco. Ben presto
anche io integro la colazione con una manciata di dissenten. Chi sta peggio però
è la patti, che si ritrova a fare i conti anche con nausea e vomito. Ci conforta
un po' l'avere nel gruppo Giorgio, che è medico, ma comunque il disagio é
grande, anche perchè non riusciamo a capire come mai ci abbia colpiti in tre,
visto che abbiamo anche mangiato cose diverse. Bah?
In qualche modo riusciamo a
partire, ovviamente in forte ritardo. Facciamo una piccola deviazione per
Chauchilla dove ammiriamo tombe preincaiche (ricostruite?)
La sosta non aiuta a stare
meglio: sia io che Patti facciamo ancora una volta i conti con Montezuma, ma per
ora vince lui. Apprezzo il mitico "kit" per le emergenze di Christian.

Riprendiamo la strada e
costeggiamo per un lungo tratto la costa. I panorami sono stupendi, anche se il
mare ha le "ochette", c'é vento ed il cielo é coperto. Addirittura c'è un tratto
di strada da cui spalano la sabbia con gli escavatori!


Abbandoniamo la costa per
addentrarci verso l'interno. Il panorama è molto bello e cambia di continuo,
anche se (purtroppo per me) io me lo godo poco, perchè il dissenten mi ha dato
sonnolenza. Da una parte però è quasi meglio, perchè così il viaggio passa prima
e, soprattutto, faccio meno caso ai problemi di pancia, che comunque ci sono.
Arriviamo ad Arequipa che è già buio. L'impressione é di una città grande e
caotica, ma non ho molto tempo per soffermarmi su questi pensieri: la mia
autonomia é ormai finita, e devo correre in camera. Prima ancora di sapere quale
sia...
Insomma, non sto per niente
bene, e decido di non uscire con gli altri. Mi dedico alla scrittura e mi
concedo un sonno ristoratore.
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