
La sveglia suona prestissimo,
ben prima dell'alba. D'altronde, se vogliamo vedere (bah?) i condor, qualche
sacrificio bisogna pur farlo. E infatti ci facciamo ulteriori due ore di
sterrato nel nostro pulmino "tascabile" per arrivare fino in cima. Ma a qualcuno
non peseranno affatto, perché nel posto dove facciamo una pausa-caffé troviamo
un signore che si ha un'aquila. Magnifico esemplare. E qualcuno "impazzisce"...

Un'altra ora di sterrato (povero
fondoschiena) e finalmente arriviamo in cima. La fatica è tante, ma lo
spettacolo che troviamo è veramente bello. Anche i condor danno capolino, anche
se in lontananza.

Ci rifacciamo le due ore di
sterrato per tornare in paese e dopo un pasto veloce e qualche foto in giro per
il paese, che è molto pulito ed ordinato), carichiamo gli zaini sopra il nostro
pulmino "tascabile". La frase del giorno è di Matteo il quale, non arrivando al
tetto per fissare una corda, molto gentilmente chiede: "scusa, mi puoi mettere
una mano nel culo?"

Partiamo alla volta di Puno:
nell'ordine, ci attendono il passo a 4.900 metri, le solite 2 ore di sterrato e
infine altre 5 ore di strada di montagna. Ma almeno è asfaltata. Insomma oggi
sarà un'altra giornata dura per le nostre ossa.

Alle otto di sera (orario molto
"tardo" da queste parti) arriviamo distrutti al paese. Il primo inpatto col
paese non è dei migliori: a causa di alcune strade chiuse x lavori, passiamo in
alcune zone non propriamente "turistiche". A fatica scarichiamo gli zaini e il
nostro stupore è grande quando l'autista ci dice che riparte subito x tornare a
casa sua. Praticamente si farà altre 8/9 ore, da solo, di notte, per strade di
montagna... Ceniamo in un posto troppo turistico x i nostri gusti e infine,
esausti, ci trasciniamo in qualche modo verso un meritato riposo. Montezuma
approfitta della stanchezza per imperversare nel gruppo.
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