
Lasciamo La Paz per cominciare
il percorso che ci riporterà in Perù, passando per Tiwanaku che, al "modico"
costo di 10 dollari ci propone un giro nel museo (bah?) e negli scavi
archeologici.

Rientriamo in Perù attraversando
la frontiera a piedi (cambio di autobus), con tutti i bagagli, zaini ecc. ecc.,
attraversando un mercato affollatissimo. Un po' di timore per eventuali furti o
altro, ma invece va tutto bene. Per strada, la polizia ci ferma per un
controllo, ma sfoderiamo la nostra "arma segreta": pare che un elenco del
gruppo, anche stampato così semplicemente su carta, faccia miracoli. Basta darne
una copia al poliziotto, posto di frontiera o quello di turno, e tutto si
sistema. Non capiamo il perché, ma funziona, e tanto basta.
Arriviamo a Puno, dove ci
concediamo il pomeriggio di shopping, in attesa del trasferimento più disastrato
che dovremo affrontare stanotte: viaggio sulla corriera di line locale fino a
Cuzco.

Che sarebbe stato un
trasferimento difficile lo avevamo immaginato. Ma così tanto... La corriera è,
ovviamente, stracolma, gli effluvi sono tanti e pungenti. Siamo dispari, ed il
"povero" Amy si ritrova a fianco di una signora locale la cui circonferenza
supera abbondantemente l'altezza. Dopo un'ora di viaggio ci fermiamo in un posto
che non sappiamo neanche dov'è: vediamo armeggiare sotto la corriera e
scendiamo. Stanno cambiando una gomma. Con tutti i passeggeri sopra! Quando
finiscono di smontarla la guardo e mi si accappona la pelle: è completamente
liscia, fino alla corda... Ad un certo punto vediamo del trambusto nella piazza
vicina. Non capiamo bene. Poi qualcuno dice "chiudete i finestrini perchè tirano
le bombe". Pensiamo ad uno scherzo, e invece... dopo un po' scopriamo che
c'erano stati dei disordini e la polizia aveva caricato con i lacrimogeni (le
bombe). Insomma, sosta "tranquilla". Riusciamo a riprendere il viaggio e, come
Dio vuole, arriviamo a destinazione.
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