
Oggi e domani vivremo i due
giorni per cui varrebbe la pena venire in Perù: la visita al Machu Picchu.
Sveglia prestissimo per prendere il famoso trenino ed arrivo in stazione per
tempo. Solo che, siccome ieri c'era sciopero (motivo per cui abbiamo dovuto
rinviare l'escursione), in biglietteria hanno fatto un po' di casino, quindi ci
ritroviamo con dei biglietti doppi. Morale, i nostri posti sono già occupati.
Facciamo un po' di casino ed alla fine ci recuperano dei posti in giro per il
treno. Capitiamo con delle suore, forse filippine, che sembra dormano, invece
sgranano il rosario.
Il trenino è famoso anche perchè
va a "zig-zag" per salire la montagna. Cioè, siccome la pendenza è troppa e lo
spazio è poco per fare le curve, semplicemente non hanno fatto le curve ma solo
uno scambio, e poi invertono la direzione del treno. Efficace, ma poco
efficiente: per fare pochi chilometri, che in pulmino richiederebbero pochi
minuti, ci vuole un'ora. Però è caratteristico...
Finalmente arriviamo al Km 104,
sbrighiamo le formalità dell'ingresso nel parco, ed iniziamo il trek
attraversando il ponte sull'Urubamba. Si cammina, si sale, c'è caldo, si suda.
Ma l'ambiente che ci circonda ci ripaga ampiamente della fatica. Ogni tanto ci
voltiamo e facciamo quasi fatica a credere di aver fatto tanta strada.

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