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Bahamas 2008-08-06
 

6 Agosto 2008 - Mercoledì. Nassau

Sveglia "comoda", colazione e poi prendiamo il ferry boat (che poi altro non è che un barcone) per andare in spiaggia. In realtà poi ci lascia sotto al primo ponte, quindi abbastanza distante. Quindi, scarpinata. E come se non bastasse sbagliamo strada e ci ritroviamo nell'Atlantis (albergo tanto grande e brutto fuori quanto da vedere dentro) a vagabondare dispersi in cerca di un'uscita verso la spiaggia. Finché non ci ritroviamo davanti ad una porta chiusa e sorvegliata da un tizio. Facciamo "gli italiani" fino a quando ci fa passare. E ci ritroviamo direttamente nel famoso acquario dell'Atlantis!! Una meraviglia. Enorme. Con un sacco di pesci, anche parecchio grossi, squali e pesci sega compresi. Dopo scopriremo che l'ingresso dell'acquario costa 100$...

In qualche modo usciamo e guadagniamo la spiaggia, non senza approvvigionarci di qualche asciugamano, avviandoci verso il nostro chioschetto. Giusto dieci minuti, e passa il "COCCO FRESCOOOOO" di rito. Solo in versione caraibica: per 10 $ un cocco aperto e riempito di fragola, piña o rhum a scelta, con un "refill" di bonus compreso. Si realizza la seguente scena: tutti a dire "Noooo, é caro, ma come si fa..." ecc. ecc.. Dopo ulteriori 5 minuti (scarsi) siamo tutti col nostro bel cocco in mano. Ovviamente riempito di rhum, e "refillato" subito. Foto di rito con il cocco in mano e "culo a mollo". Insomma, alla fine tutti abbastanza brilli. Alle 10 di mattina. Ma d'altronde, si sa: la vita del turista è dura...

La giornata è carina, e si svolge con tranquillità. Il pranzo è a base di birra, il che ci consente di mantenere il tasso alcolico alquanto alto. Le comunicazioni con gli "american boys" sono un po' complicate, ed ogni tanto bisogna intervenire per chiarire dei concetti. Il che, a volte, può essere un po' imbarazzante...

Nel pomeriggio rientriamo, passando attraverso un mezzo casino con i tassisti, perché avendo loro fatto cartello per le tariffe (4$ a testa), non vedono affatto di buon occhio l'offerta di un "concorrente" per complessivi 20$ per 7 persone. E infatti si arrabbiano un po'. Vola qualche parola grossa (fra di loro) ma poi per fortuna andiamo via.

L'autista, in effetti, è un po' matto, e come se non bastasse, ci "allieta" il tragitto con un reggae (brutto, noioso, ripetitivo) sparato a tutto volume dallo stereo. Probabilmente ci hanno sentito in tutte le isole dell'arcipelago... Qualcuno (Maria) commenta (ironicamente?) la qualità della musica gentilmente offertaci. Ma evidentemente la sottile ironia é un po' troppo sottile per essere colta. E infatti non lo é. Ed il risultato è che il tassista alza ancora di più il volume (cosa che non credevamo possibile, visto il volume già presente). Dopo cinque minuti di sofferenza (nostra), alla fine del pezzo, crediamo di aver finito le nostre pene. E invece... lo fa ripartire dall'inizio. D'altronde, visto che qualcuno aveva apprezzato... Seguono improperi di tutti i generi all'indirizzo di Maria.

Doccia e aperitivo con birra con Cristina. La perdita della valigia l'ha demoralizzata molto. É sempre più decisa a tornare in Italia, ed a nulla servono i tentativi di farla ricredere, nonostante sia il suo compleanno.

Ceniamo al "Bahamian Kitchen", a base di cernia fritta e stufata con riso e patatine fritte. Sono seduto di fianco a Cristina, con cui chiacchiero sempre molto piacevolmente.

Dopo cena ci dividiamo: una parte va a letto, altri al casinò dell'Atlantis. Io e Cristina optiamo per una birra con chiacchiera al Señor Frog.

Le chiacchiere a volte sono tali solo di nome, nascondendo della "sostanza" di un certo spessore. E possono generare effetti interessanti e piacevoli. Tre ore e un po' di birre dopo, abbiamo toccato un bel po' di argomenti interessanti. É una di quelle sere che non dovrebbero finire mai, ma naturalmente non è così. Rientriamo in albergo e appena apriamo la porta... ecco la valigia dispersa!!! É una gioia vedere Cristina illuminarsi. Per lei, giustamente, è la fine di un problema. Non di tutti, ma di uno grosso si!

É tardi, ma andiamo a letto molto sollevati. Sono contento per lei, ovviamente.

Mi sembra di essere in viaggio da un tantissimo tempo...

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