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Bahamas 2008-08-05
 

5 Agosto 2008 - Martedì. Atlanta - Nassau

Sveglia alle sei di mattina (menomale che il jat-lag aiuta), colazione con le ciambelle dei Simpson e via verso l'aereo che (finalmente) ci porterà a destinazione. Solita lunghissima fila per i controlli, e poi via.

Volo "liscissimo", due ore e tocchiamo terra alle Bahamas!!!

Aeroporto piccoletto, con tanto di trio reggae che ci accompagna nell'attesa dei controlli di frontiera. Prendiamo i bagagli e all'uscita ci attende (tanto per cambiare) un bel caldo umido. Ma siamo alla Bahamas o nella bassa padana????

Troviamo un pulmino che ci accompagna in albergo, e capiamo subito l'atmosfera: tutti si offrono, è una specie di assalto al turista. Certo, ne ho visti di peggio, ma questo non è poi male. Classico, insomma.

Ovviamente contrattiamo (mi stupisco di me stesso: non sapevo di essere così capace) e via. Il posto fa proprio una buona impressione, anche se i tetti delle case sono a falda e non c'entrano nulla. Ma sai com'è, gli inglesi...

Arriviamo in "albergo" e la tipa non ci vuole dare le camere perché a) vuole avere i soldi e b) manca il capogruppo. Manco a dire, contrattiamo e la convinciamo.

Doccino, cambio e si parte verso Cabbage Beach col taxi collettivo. L'adrenalina sale, e tanta attesa è compensata dalla vista della splendida spiaggia. In circa 3 picosecondi abbiamo posato la roba, ci siamo spogliati e ci siamo fiondati in acqua, che poi altro non è che una specie di brodetto fatto apposta per noi. Calda. Bella. FINALMENTE!!! Tanta attesa è ampiamente ricompensata.

Approfittiamo del chiosco che abbiamo giusto dietro di noi per qualche birra. Ehhhh, com'è dura la vita del turista...

Rientriamo sempre in taxi collettivo, con annessa contrattazione di rito. Doccia e attesa dei "ritardatari", che finalmente arrivano, dopo un viaggio incasinato, complicato anche dalla perdita della valigia di Cristina, la quale vorrebbe ripartire seduta stante per l'Italia. Cena da "Conch Fritters", dove non tutti apprezzano il cibo, con aggregati gli "american boys". C'è aria di intorto in giro....

La serata finisce in chiacchiera e birra al Señor Frog, posto dove (purtroppo) impera il karaoke.

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